Sfrutta al massimo l’accumulo termico e l’accumulo elettrico e riduci al minimo il disagio del “razionamento”
Nel momento in cui scrivo questo articolo l’Europa è alla prese con un grosso problema…
Far fronte al taglio degli approvvigionamenti del gas russo.
Tra le conseguenze di questo scenario in molti hanno parlato anche di razionamento dell’energia e addirittura di “blackout forzati” come quelli che hanno colpito il Libano ad ottobre 2021.
Ma prima di fasciarci la testa e rinchiuderci in un bunker per timore di disordini e sommosse, voglio allontanarmi dalle teorie complottiste…
…e concentrarmi sulla spiegazione generale di come utilizzare la Pompa di Calore in caso di razionamento dell’elettricità e interruzioni che potrebbero capitare anche per calamità naturali, superamento della potenza del contatore o danni alle linee di varia natura.
La novità è che la crescente diffusione di case 100% elettriche con fotovoltaico e batterie ha aperto alle famiglie un mondo di opzioni e sfumature che erano impensabili quando la fornitura era totalmente dipendente dall’Enel.
Senza arrivare a scenari futuristici come quelli delle smart-grid e al sogno di case totalmente autonome slegate dalla rete elettrica nazionale, è utile conoscere cosa puoi fare già oggi per ridurre il disagio di un blackout elettrico.
Prima di tutto, rispondo a una domanda che potresti avere.
“Se c’è un black-out della rete elettrica, se ho il fotovoltaico c’è comunque energia elettrica in casa?”
Quando il tuo impianto prevede lo scambio di energia con il gestore Enel, o un qualsiasi altro soggetto similare, la risposta è: se non hai le batterie PROPRIO NO.
Il tuo impianto non riesce a capire se l’energia elettrica è stata tolta per un intervento di manutenzione nell’impianto elettrico di casa (o sulla linea elettrica) o per un vero black-out, come un ramo che cade sulle linee dell’elettricità.
Qualora gli operai togliessero la corrente per fare manutenzione, se l’impianto immettesse ancora energia elettrica nella rete grazie al fotovoltaico rischieresti di folgorarli.
Per una questione di sicurezza, specifiche norme di legge impongono il distacco istantaneo ed automatico dell’impianto fotovoltaico non appena l’inverter stesso rileva anomalie o mancanze di tensione sulla rete principale.
Normalmente, quindi, durante un blackout il tuo fotovoltaico non produrrà energia né per casa tua né per la rete.
Tuttavia, ci sono soluzioni tecniche avanzate che ti garantiscono l’autosufficienza in caso di black-out o durante le ore notturne, quando la produzione del fotovoltaico è zero.
Si tratta dei sistemi di accumulo elettrico con funzione backup.
Un sistema di accumulo è, per dirla semplice, una batteria “speciale”. Ciò che la rende speciale è l’abbinamento ad un inverter “evoluto” che può lavorare anche in assenza di elettricità nella rete pubblica.
E perché è così evoluto? Perché questo inverter riesce a SCOLLEGARE elettricamente casa tua dalla rete pubblica – e questo evita il rischio di folgorazione agli operai sulle linee dell’Enel.
Inoltre, lo stesso inverter fornisce elettricità alla tua abitazione attingendo dalle batterie, ad esempio per il consumo notturno.
Tutto questo sembra risolvere ogni problema, ma ciò è vero solo in teoria…
Nella realtà di tutti i giorni, a causa della mancanza di esperienza e competenza di certi tecnici “vecchia scuola”, capita spesso di trovare impianti elettrici non aggiornati anche dopo l’installazione della Pompa di Calore.
Ricorda infatti che una casa 100% elettrica usa l’elettricità anche per cucinare con il piano cottura a induzione, oltre a tutti i classici elettrodomestici, e questo ha un notevole assorbimento elettrico.
Il rischio quindi è di incappare in un distacco dell’elettricità per superamento della potenza e a questo rischio si può ovviare passando ad una fornitura con più KW, magari persino trifase. Ho scritto un articolo proprio su quanti KW chiedere all’Enel quando passi ad una Pompa di Calore, eliminando la caldaia.
In questo modo riesci a far funzionare l’aspirapolvere, il piano cottura a induzione e la Pompa di Calore simultaneamente. Anche perché se hai un sistema di accumulo efficiente il tuo impianto sopporta meglio i “picchi” di corrente.
(Per un approfondimento su questo aspetto, vai a leggere il mio articolo sulla integrazione tra Fotovoltaico + Pompa di Calore + Batteria di Accumulo.)
L’abbinamento tra accumulo elettrico e accumulo termico – cioè i puffer da cui prelievi l’acqua calda prodotta dalla PdC – riesce a garantirti un certo livello di comfort anche in caso di blackout elettrico…
Infatti, diciamo che un impianto ben dimensionato sulle esigenze della tua famiglia dovrebbe consentirti almeno 3 o 4 docce con acqua calda anche in caso di assenza di fornitura elettrica esterna.
(Ho racchiuso molti altri suggerimenti su come si vive con soddisfazione in una casa 100% elettrica nel mio libro “Vivere Senza Gas – Taglia bollette ed emissioni in una casa 100% elettrica grazie alla Pompa di Calore“. Forse dovrai cambiare qualche piccola abitudine per godere appieno dei benefici della tua nuova PdC, per un quadro più preciso ti consiglio di dare un’occhiata al libro.)
L’importante è che ci sia un’adeguata configurazione della tua Pompa di Calore.
Per ottenerla, diventa fondamentale un altro aspetto: il monitoraggio del funzionamento della centrale termica.
Una PdC di alto profilo, oppure una dotata della centralina FoxBox®, consente la rilevazione e la registrazione dei consumi ogni pochi minuti. Questi dati vengono raccolti in grafici che aiutano a verificare l’andamento dei consumi nell’arco della giornata e individuare sia anomalie che blackout.
Una configurazione ottimale della PdC e di tutto l’impianto aiutano non solo a consumare meno elettricità, ma anche a evitare il verificarsi di blackout facendo intervenire la produzione fotovoltaica e le batterie di accumulo per limitare l’assorbimento dalla rete elettrica.
Come è possibile?
Il semplice segreto è che la Pompa di Calore non scalda l’acqua in modo continuativo per tutte le 24 ore, ma solo quando serve e per un determinato periodo di tempo. L’acqua calda viene conservata appunto nei puffer così è a tua disposizione quando ti serve, anche in piena notte.
Perciò, programmandola affinché si accenda per scaldare l’acqua SENZA SOVRAPPORSI ad altri momenti di forte assorbimento (come l’accensione del piano a induzione all’ora di pranzo o a cena) otteniamo due benefici:
- allontaniamo il rischio di superare la potenza concessa dalla nostra fornitura;
- possiamo evitare di chiedere una fornitura esagerata di KW all’Enel, perché ce ne bastano meno e così facendo abbattiamo le spese fisse della bolletta elettrica.
Se non c’è superamento di potenza, non c’è distacco del contatore. Ecco come riduciamo il rischio di blackout.
Un buon sistema di monitoraggio e la configurazione effettuata da mani esperte ti permettono di amministrare con intelligenza i consumi e l’assorbimento elettrico di casa tua, riducendo il rischio di blackout e limitando i disagi in caso di distacco imposto dalla rete.
Ultima nota finale: se ti avvicini comunque al limite dei KW che hai a disposizione, il mio consiglio è di iniziare a scollegare dispositivi partendo proprio dalla Pompa di Calore. Come mai?
Semplice. Nella tua centrale termica c’è un enorme bollitore da centinaia di litri pieno di acqua calda, non rimarrai senza per qualche ora… Tempo più che sufficiente a completare le attività che richiedevano altri elettrodomestici come una lavatrice o un asciugacapelli.
A presto,
Ing. Samuele Trento
P.S.
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