Evita le due trappole che potrebbero costringerti a pagare per intero i lavori in caso di verifiche ispettive, più interessi e sanzioni.
Ormai lo sanno anche i sassi: il Superbonus 110% è la più grande opportunità per abbattere i costi di una ristrutturazione che si sia mai vista.
Sì perché, di fatto, permette di rivoluzionare una lunga serie di impianti, come Pompa di Calore e impianto fotovoltaico, pagando una frazione di quanto costerebbero normalmente.
Non si tratta di lavori eseguiti completamente gratis, ma poco ci manca.
Oltre a questo…
La Pompa di Calore è un intervento trainante
Significa che se decidi di chiudere per sempre il contatore del gas e passare ad una casa 100% elettrica grazie alla Pompa di Calore…
…non solo la stessa Pompa di Calore potrà godere del Superbonus 110%…
…ma anche una lunga lista di altri interventi riceveranno lo stesso beneficio, anche se “da soli” avrebbero detrazioni fiscali del 50% o magari del 65%.
Tornando all’esempio di prima, questo vale anche per l’impianto fotovoltaico e per il sistema di accumulo dell’energia mediante batteria.
(Ho descritto in dettaglio tutti quanti gli interventi “a traino” in questo articolo).
Sembra quasi troppo bello per essere vero…
E infatti la realtà dei fatti è che ci sono due grossi limiti – o meglio dire insidie – di cui sarà meglio tenere conto…
Sia che tu voglia beneficiare delle detrazioni del 110% direttamente, o che tu richieda la cessione del credito (o sconto in fattura).
Prima di proseguire, lasciami puntualizzare come funzionano queste due strade, tanto per chiarezza.
Con la detrazione fiscale, l’investimento lo fai TU e porti in detrazione le spese in 5 anni.
Facciamo un esempio.
Trattandosi del 110%, diciamo che l’importo dei lavori soggetti a Superbonus sia di €10.000 in totale.
Significa che avrai da detrarre ben €11.000 spalmati in 5 anni, ossia €2.200 all’anno.
Diventa una strada interessante se la tua “capienza IRPEF” è sufficiente ad assorbire questa cifra, cioè se a seguito della dichiarazione dei redditi tu dovessi pagare più di €2.200 allo Stato.
Se invece ciò che dovresti pagare è inferiore, diciamo €1.500, allora la differenza (ben €700) li perderesti per sempre…
Con i ringraziamenti dello Stato.
Ecco perché la seconda via per godere del Superbonus 110% è interessante per moltissime famiglie italiane.
Con la cessione del credito, invece, dai questo “gruzzoletto” di credito ad un terzo soggetto.
Il discorso è quasi identico anche per lo sconto in fattura, vediamo come funziona.
L’azienda che esegue i lavori accetta di ricevere il credito dallo Stato al posto tuo, e di fatto ti sconta questi importi dalle fatture.
In parole povere, sarai nella piacevole condizione di non dover pagare i lavori soggetti al Superbonus, nemmeno un piccolo anticipo.
Sarà poi questa ditta – o un soggetto finanziario come una banca – ad incamerare il tuo credito e a “portarselo in detrazione”.
Ma è a questo punto che si nascondono le due insidie di cui ti parlavo.
La prima insidia è la Regolarità Catastale e Urbanistica.
Metti in conto che i controlli burocratici su questi tipi di interventi saranno massicci, e lo Stato andrà in caccia di ogni appiglio per contestare l’erogazione di questo credito.
Una “difformità catastale” rientra nel concetto di abuso edilizio. Anche una piccola differenza rispetto a quanto depositato in catasto può configurarsi come difformità.
Come vedi, non è solo il caso di una intera stanza in più non dichiarata nei progetti, ma anche una finestra posizionata 20 centimetri più a destra rispetto alle carte…
…o un muro interno che hai abbattuto per allargare la zona giorno…
…o una tramezza che hai fatto erigere per dividere due ambienti.
È di fondamentale importanza che la ditta e i professionisti a cui ti affidi verifichino la totale conformità catastale e urbanistica della tua casa, PRIMA di cominciare i lavori.
Se l’Agenzia delle Entrate, mentre esegue i controlli successivi, scopre che hai richiesto il credito ed effettuato i lavori su una casa soggetta ad “abuso edilizio”…
…verrà a chiederti i soldi indietro, con la maggiorazione di interessi e sanzioni.
Immagina come sarebbe trovarsi a dover pagare una somma così alta due o tre anni dopo che hai finito i lavori! Decisamente spiacevole.
Perché facilmente è così che andrà. All’inizio il credito verrà erogato, con calma qualcuno effettuerà i controlli a posteriori, e poi l’Agenzia delle Entrate comincerà a spedire richieste di rimborso a tutti gli “irregolari”.
La seconda insidia di cui quasi nessuno parla è la congruità dei prezzi.
Le cifre per le quali chiederai l’accesso al Superbonus 110% dovranno essere congrue ad un prezziario “medio” che determina le cifre minime e massime per ogni tipologia di lavoro.
[NOTA POST-SUPERBONUS: Il tanto amato Suberbonus 110% non è più in vigore? La validità della Pompa di Calore non è terminata! Anzi, diventa ancora più importante la sua capacità di tagliare le spese energetiche della famiglia. Te ne parlo con abbondanza di testimonianze all’interno del mio libro Vivere Senza Gas – Taglia bollette ed emissioni in una casa 100% elettrica grazie alla Pompa di Calore.]

I prezziari applicabili sono in genere due, uno nazionale e uno regionale, ed è fondamentale che la ditta che eseguirà i lavori non sbagli i prezzi indicati nel preventivo.
(Tantomeno non dovrà “gonfiarli” cercando di farsi rimborsare più credito del dovuto).
Cosa succederebbe in quel caso?
A pagarne lo conseguenze saresti proprio TU.
Infatti il decreto prevede che il recupero del Credito concesso e non dovuto venga effettuato sul soggetto inizialmente beneficiario, cioè la famiglia nella cui casa si sono fatti i lavori.
Questo brutto scenario accadrebbe sia in caso di irregolarità urbanistica che in caso di prezzi sbagliati o gonfiati.
Come puoi difenderti da questi pericoli?
Ti ho elencato in questo articolo i 10 consigli pratici per riconoscere una ditta affidabile.
Quantomeno, affidati ad una ditta locale che conosci bene, e della quale hai ricevuto recensioni positive.
Quei 10 consigli sono proprio pensati per lo scenario del Superbonus 110% quindi corri a leggeri immediatamente.
Inoltre ti suggerisco di stare alla larga da chi ti vuole vendere una soluzione e poi ti dice “Ora trovati un installatore delle tue parti a cui far montare tutto”.
Rispettare tutti i passaggi per accedere al Superbonus ed eseguire lavori alla regola dell’arte non è uno scherzo.
Occorre un grande coordinamento tra i professionisti e le ditte coinvolte, e tutti devono sapere esattamente cosa fare, come farlo e quando.
Ora che sei consapevole delle due insidie che si nascondono dietro la “pioggia di soldi” costituita dal Superbonus 110% hai gli strumenti per valutare con maggior consapevolezza la ditta a cui affidare i lavori nella tua casa.
Ah, se ancora non l’hai fatto iscriviti al mio canale YouTube. Troverai tutti gli aggiornamenti sul Superbonus 110% e sul mondo delle Pompe di Calore.
A presto
Ing. Samuele Trento
Pensavo che spostare una parete interna non fosse una alterazione di volumetria. Per quanto concerne la contabilità e l’ applicazione dei tariffari nazionali o regionali credo che la stragrande maggioranza non abbia le competenze e le professionalità adeguate. Cosa fare?
Ciao Samuele,
grazie intanto per le ottime considerazioni che mettono in guardia dalle insidie nascoste in questa opportunità. Ti chiedo però alcuni chiarimenti:
1) Ai fini dell’asseverazione della congruità delle spese si deve far riferimento ai prezzari DEI e/o regionali, che non devono essere gonfiati. Ciò significa che la ditta deve riportare esattamente i prezzi indicati in quei prezzari, oppure può anche riportare prezzi inferiori o superiori, purché non si discostino troppo dai prezzari per non generare sospetti?
2) Per i lavori svolti entro il 31/12/2021, correttamente fatturati e documentati, la prima rata del rimborso è prevista già nel 2022 a seguito di dichiarazione del 730?
3) Riguardo alla capienza fiscale, chiedo conferma: se il beneficiario deve all’erario per esempio 2000€ e la quota annua dell’ecobonus ammonta a 2200€, il suo IRPEF viene comunque azzerato, mentre non ha diritto al rimborso degli ulteriori 200€, giusto? A meno che non ricorra alla cessione del credito.
Grazie
Lorenzo
salve con il 110 mi hanno installato una pompa di calore completamente elettrica da 12 Kw. Morale della favola nonostante abbia portato il contatore da 3Kw a 6 Kw (il massimo da monofase) sono in difficoltà non riesco ad accendere altri elettrodomestici perchè la pompa di calore assorbe più di 6Kw………. Aiuto posso cambiare la caldaia anche a mie spese mettendone una meno potente o ……..